Contante: la retromarcia degli scandinavi e l’utopia del cashless 100%

Security Awareness
28 Marzo 2025
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I paesi più avanzati nell’utilizzo delle transazioni digitali ci ripensano e tornano ai soldi fisici. Nel mondo in cui viviamo eliminarli totalmente è troppo rischioso.

Money money money. Maneggiare soldi di carta è, per molti, ancora uno dei piaceri della vita. Negli ultimi anni però è stato anche uno dei piaceri più messi in discussione. Alla stregua di quello per il fumo, l’alcol o i vizi alimentari. Una di quelle cose che, se pur ci provocano una gratificazione immediata, riservano parecchie controindicazioni, soprattutto per la collettività. Per questo si è sempre più rafforzato il trend, già iniziato a dire il vero da parecchi anni, delle transazioni digitali. Carte, bancomat, Qr Code, App di ogni tipo, pur di non mettere mano fisicamente al portafogli e compiacendosi di pagare un caffè con la carta di credito.

É su questa tendenza che si è avviata una sorta di competizione mondiale, tra i paesi occidentali più avanzati, per arrivare per primi a eliminare completamente la moneta fisica dalla circolazione.

Il Nord Europa

Tra i paesi in pole position in questa classifica ci sono senz’altro quelli scandinavi. Secondo una recente analisi di Finansplassen, un sito norvegese di informazioni finanziarie, basata su dati della Banca Mondiale e Eurostat, sul podio si piazzano la Norvegia e la Svezia, che contano la più bassa quantità di denaro contante in circolazione al mondo, in percentuale al PIL. Inoltre il numero di sportelli automatici è tra i più bassi a livello globale e, in Norvegia, la popolazione che effettua operazioni bancarie online supera il 95%.

La Finlandia e la Danimarca, secondo quanto riportato da Euronews, si piazzano subito dopo contando più sportelli automatici della Norvegia e un numero leggermente inferiore di terminali di pagamento, ma più o meno la stessa percentuale di persone che utilizzano l’online banking.

Una tendenza così forte che, secondo quanto riportato dal quotidiano The Independent, ha portato nel 2016 la più grande banca norvegese, la DNB, a chiedere di interrompere del tutto l’uso del contante. Il motivo era la preoccupazione del diffondersi di attività illegali come il riciclaggio di denaro.

Nello stesso periodo, i cittadini hanno iniziato a usare la Vipps MobilePay, lanciata nel 2015, un portafoglio elettronico che consente ai clienti di inviare denaro con la stessa facilità con cui si invia un SMS. L’app conta oggi 11,5 milioni di utenti in Norvegia, Finlandia e Danimarca.

Gli altri paesi europei più Cashless sono Islanda, Estonia, Lituania, Cipro, e Svizzera.

Il Cashless fuori dall’Europa

Uscendo dai confini europei a guidare le classifiche dei paesi cashless ci sono Hong Kong, che è stato il primo paese a introdurre un metodo di pagamento digitale, Octopus, già nel 1997 e che negli ultimi anni sta correndo per diventare il primo Paese al mondo totalmente senza contanti. L’Australia che, secondo gli esperti, sarà completamente senza contanti entro il 2030; la Cina, dove già da tempo è stata introdotta la scansione dei codici QR per effettuare pagamenti.

Un processo globale a cui ha contribuito in modo determinante la pandemia. Secondo la Banca Mondiale, infatti, si è passati da una media, nel 2017, di 91 pagamenti senza contanti per persona all’anno, a circa 135 nel 2020.

La retromarcia degli scandinavi

Ma recentemente è successo qualcosa di inaspettato. Proprio la Svezia e la Norvegia, i 2 paesi in cima alle classifiche, hanno avviato una brusca retromarcia.
Il motivo? La paura crescente di violazioni e attacchi hacker. Tanto che le stesse autorità stanno incoraggiando i cittadini a utilizzare di più i contanti per le loro transazioni.

Come riportato da The Guardian, “la paura di attacchi ibridi russi sta diventando quasi parte della vita quotidiana in Svezia, la vita senza contanti non si sta rivelando l’utopia che forse un tempo prometteva di essere”.

Il ministero della Difesa svedese ha inviato, nel novembre scorso a casa dei cittadini, un opuscolo intitolato: “Se arriva la crisi o la guerra, consigliamo alle persone di usare regolarmente il contante e di conservare un minimo di una scorta settimanale in vari tagli per rafforzare la preparazione”.

Stesse preoccupazioni e raccomandazioni in Norvegia dove, nel 2024 è stata introdotta una legislazione per cui i rivenditori possono essere multati o sanzionati in caso non accettino contanti.

“Il mondo intorno a noi sta diventando sempre più problematico con guerre, minacce digitali e cambiamenti climatici”, ha detto Emilie Enger Mehl, ministro norvegese della Giustizia e delle Emergenze. “Dobbiamo essere pronti ad affrontare interruzioni di corrente a lungo termine, guasti ai sistemi o attacchi digitali che portino al fallimento delle soluzioni di pagamento digitali”.

Insomma, quello che sembrava fino a poco fa essere il futuro degli scambi e delle transazioni ora mostra i suoi punti deboli e costringe a un ripensamento di tutto il sistema.

Certo, nonostante i timori, sarà difficile bloccare un processo globale già avviato da anni verso il minor utilizzo possibile del contante, ma le recenti decisioni dei due paesi scandinavi dimostrano che eliminare totalmente il denaro cartaceo può essere un obiettivo utopico. E di questo saranno felici tutti coloro che hanno sempre sostenuto (e in Italia sono molti) l’impossibilità di fare a meno dei soldi fisici.

Come al solito la verità può stare nel mezzo e, senza precludere nessuna strada, dovremmo abituarci a convivere con entrambi i sistemi, come del resto già facciamo.

Quello che dovrà crescere però è la consapevolezza dell’utilizzo del sistema digitale.

La lezione

Se c’è qualcosa che può insegnarci il cambio di direzione scandinavo è proprio l’elevato rischio che oggi corriamo tutti anche facendo operazioni all’apparenza banali e l’importanza della consapevolezza di ogni azione che facciamo online, soprattutto quando abbiamo a che fare con i nostri soldi.

Sappiamo anche che non c’è un metodo di pagamento perfetto, ognuno ha i suoi pro e i suoi contro. Quello che però deve essere rafforzato, in questi tempi in cui gli attacchi dal web arrivano da tutte le parti, è la nostra conoscenza e la nostra postura digitale rispetto a ogni tipo di azione fatta online. Vietato insomma, prendere la faccenda sottogamba, anche fosse solo il pagamento di un caffè.

Un obiettivo raggiungibile a patto che si seguano percorsi formativi strutturati e duraturi, sempre aggiornati sulle ultime novità del crimine e che prevedano esercitazioni pratiche.

Quello che bisogna sviluppare è un’attitudine a stare sempre “sul pezzo”, affinando le antenne in caso di episodi sospetti.

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