Attenzione alla nuova truffa dell’offerta di lavoro da casa.
Tra i buoni propositi che generalmente si fanno a settembre, al rientro dalla pausa estiva, oltre all’iscrizione in palestra e all’inizio di un regime alimentare più sano, ci può anche essere quello di cercare lavoro oppure di cambiare quello che si ha e che magari non è soddisfacente.
Ancora sotto l’effetto delle suggestioni estive e di una vita più libera e più autodeterminata soprattutto nella gestione del tempo, è possibile cadere in qualche facile illusione di nuovo lavoro.
Proprio sfruttando questa vulnerabilità i pirati informatici, che ci conoscono bene e sanno su cosa fare leva per farci rimanere impigliati nelle loro ragnatele, hanno messo a punto una nuova trappola: la proposta di un lavoro part-time, molto ben remunerato, che si può svolgere comodamente da casa e che non richiede particolari competenze.
“Ciao! Mi dispiace disturbarla! Posso avere un po’ del tuo tempo per un po’?”
Comincia così l’adescamento che, come descrive il sito della Polizia, avviene attraverso un app di messaggistica istantanea. Basta un piccolo cenno di risposta a questa prima “avance” per far partire il messaggio più lungo e dettagliato.
“La nostra azienda sta reclutando dipendenti per un’opportunità di lavoro part-time da casa per seguire vari marchi che vogliono pagare per aumentare la loro popolarità seguendo i loro account Instagram. Basta seguire gli account consigliati che ti vengono forniti, dove puoi guadagnare da 100 a 500 € al giorno, pagamento tramite PayPal o Postepay e tutto ciò di cui hai bisogno è INSTAGRAM e TELEGRAM. Se hai entrambi possiamo iniziare”.
La richiesta è semplice: vedere alcuni video, mettere “mi piace” e inviare alla reclutatrice come prova gli screenshot dell’attività svolta. È così che molti ricevono la falsa proposta di lavoro.
In realtà si tratta di una truffa, resa credibile dai primi pagamenti che conquistano la fiducia dell’utente.
La vittima del raggiro sarà successivamente indotta a versare una somma di denaro, con la scusa di sbloccare i guadagni conseguiti o di frequentare corsi di formazione, in altri casi persuasa a fornire dati personali e bancari per redigere falsi contratti di lavoro.
Certo, quello del lavoro è un tasto delicato che ci può far cadere in facili illusioni ma prima di rispondere ad annunci di questo tipo bisogna fare attenzione e fare alcune riflessioni di buon senso per evitare truffe legate al lavoro.
Innanzitutto il compenso proposto. Se ci attendessimo alla cifra più bassa proposta, 100 euro al giorno per un impego part-time, si arriverebbe facilmente a 2.000 euro al mese. Uno stipendio non altissimo, ma superiore a tanti stipendi di lavori anche qualificati per i quali è richiesto un impegno molto maggiore. Perlomeno nel nostro paese.
Se invece si prende come riferimento il parametro più alto, dei 500 euro al giorno, i conti si fanno facilmente e, per quanto la proposta sia allettante, non è difficile capire che si tratta di un bluff. Insomma, troppo bello per essere vero.
Il secondo elemento importante è la mancanza di richiesta di qualsiasi titolo o preparazione specifica. Quale azienda investirebbe tutti questi soldi su uno sconosciuto senza chiedere niente della sua formazione?
Il terzo elemento è la totale assenza di una presentazione da parte dell’azienda che vuole assumere. Chi sono, cosa fanno, un link a un sito di riferimento. Insomma tutto troppo vago per un vero annuncio di lavoro.
È chiaro dunque che si tratta di un falso annuncio di lavoro che nasconde il rischio di rimanere vittima di un attacco informatico.
- Non rispondere.
- Bloccare i messaggi ricevuti da mittenti sconosciuti.
- Non aprire link che possono compromettere il proprio dispositivo.
A queste raccomandazioni, importanti ma generiche, bisogna aggiungere le considerazioni fatte sopra sul contenuto dell’annuncio di lavoro e, in generale, un atteggiamento sospettoso nei confronti di qualsiasi messaggio di cui non abbiamo certezza del mittente e della fonte.
Non bisogna mai dimenticare che i pirati informatici fanno leva proprio sulle nostre emozioni e sui nostri aspetti di maggiore vulnerabilità. La loro scaltrezza si fa sempre più raffinata anche perché sanno che il fattore umano è quello che gli offrirà sempre qualche possibilità di superare le reti di protezione e riuscire a derubare qualche ingenua vittima in cerca di lavoro.
Il miglior modo per proteggersi dagli attacchi informatici è dunque quello di costruirsi una corretta e forte postura digitale, capace di avvistare il nemico da lontano e mettere in atto le necessarie strategie per evitare ogni possibile attacco.
Si tratta della strategia difensiva più efficace che si può raggiungere solo attraverso percorsi formativi personalizzati e di qualità sul lavoro digitale.