Sono stato truffato, e adesso che faccio?

Security Awareness
14 Giugno 2024
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I passi da compiere in caso si rimanga vittime di truffe online: dalla messa in sicurezza alla denuncia online alla polizia postale.

“Sono stato truffato”, è la frase che nessuno di noi vorrebbe mai pensare di pronunciare. Eppure sappiamo che il rischio di rimanere vittima di truffe online diventa sempre più alto e che questa è un’eventualità che, per quanto ci spaventi, dobbiamo mettere in conto, per essere preparati in caso dovesse verificarsi.

Il rischio, lo sappiamo bene, è sempre dietro l’angolo.
Un link su un finto sito commerciale dove pensavamo di acquistare un prodotto o un servizio interessante e conveniente; una finta e-mail che ci ha attratti in una trappola molto ben costruita per estorcere i nostri dati, magari bancari; un messaggio WhatsApp o un sms che ci ha suggerito un finto link da seguire per risolvere un problema urgente.
Di esempi se ne potrebbero fare molti.
Ma la sostanza è sempre la stessa: i rischi di cadere nei raffinatissimi tranelli dei criminali informatici si moltiplicano a una velocità spesso superiore alla nostra capacità di riconoscerli e neutralizzarli. Complici anche le tecniche di social engineering e di intelligenza artificiale sempre più scaltre.

Così, chi non è ancora rimasto vittima di una truffa online corre comunque un serio rischio di diventarlo. Un’affermazione che può sembrare una maledizione, o una visione estremamente pessimistica. Ma le statistiche ci dicono che è semplicemente la realtà. E con questa, volenti o nolenti, bisogna sempre fare i conti.

É dunque imprescindibile oggi sapere cosa fare e come muoversi nel caso dovessimo rimanere vittime di truffa online.

Cosa devo fare se sono stato truffato

Prima di tutto è importante mantenere il controllo, rimanere lucidi e disconnettersi da ogni attività online.
Staccare dalla rete i dispositivi compromessi, siano essi computer o telefoni, o magari entrambi. Anche se si pensa che i dati di accesso non siano stati compromessi è inoltre consigliato modificare le password e naturalmente di utilizzarne di nuove più efficaci.

Se l’eventuale truffa è relativa ai dati bancari, è importante controllare i propri movimenti magari recandosi fisicamente nella sede del proprio istituto per evitare di compiere altre operazioni online.

Una volta svolte, immediatamente e velocemente, queste prime operazioni di difesa e controllo il passo successivo è la denuncia alle autorità competenti.

Truffe online, a chi rivolgersi

Il primo posto a cui rivolgersi è la Polizia Postale che si occupa specificamente di crimini informatici e può intraprendere le indagini necessarie per contrastare questo genere di attività, scoprire i malfattori e prendere provvedimenti nei loro confronti.

Come fare denuncia alla Polizia Postale?

Ci si può recare di persona presso l’ufficio della Polizia Postale più vicino, oppure fare segnalazione e denuncia online attraverso gli appositi moduli che dovranno essere accuratamente compilati senza dimenticare tutti i dettagli, anche quelli che ci sembrano insignificanti.

Esiste un servizio apposito per la denuncia della truffa online alla Polizia Postale chiamato “denuncia vi@ Web”. C’è da dire che, al momento in cui scriviamo, questo non è disponibile e sembra sospeso senza alcuna segnalazione di una data di ripresa del servizio. Per essere certi che la denuncia vada a buon fine è quindi consigliabile recarsi comunque di persona presso l’Ufficio di Polizia Postale.

Per quello che riguarda invece le semplici segnalazioni, queste sono possibili.
Per farle bisogna collegarsi al sito ufficiale della Polizia Postale e selezionare l’opzione “Segnala online“, nella menù laterale a sinistra. Inserire poi i dati richiesti nel campo apposito della pagina che si apre.

In seguito all’inserimento dei dati si può selezionare il tipo di truffa che si intende segnalare andando sulla voce “argomento” del menù a tendina, dove si può scegliere tra Defacement, Phishing o Social network, indicando sempre l’URL del sito o del social network oggetto della segnalazione.

Ma non c’è solo la Polizia Postale, quando i criminali agiscono attraverso le piattaforme social come Facebook o motori di ricerca come Google, la segnalazione della truffa online può essere effettuata sulle piattaforme stesse che si sono dotate nel tempo di procedure dedicate per diffondere le informazioni ed evitare che i contenuti fraudolenti raggiungano altri utenti.

Per quello che riguarda Facebook, si può segnalare direttamente il profilo o la pagina che si sospetta essere fraudolenta tramite il pulsante di segnalazione presente in ogni profilo o pagina.
Se invece a essere sospetti sono i messaggi, è possibile utilizzare l’opzione di “segnalazione messaggi” direttamente dalla conversazione.
In ogni caso Facebook mette a disposizione un centro assistenza dove sono disponibili ulteriori risorse e istruzioni per gestire e segnalare problemi di sicurezza.

Se invece si scopre che Google sta indicizzando siti sospetti, si può utilizzare il form di segnalazione di Google per siti web. Quando invece il truffatore ci si presenta con una e-mail spacciandosi per Google, si può inoltrare la e-mail di phishing all’indirizzo specifico di segnalazione phishing di Google.

Oltre a queste possibilità, per denunciare le truffe online ci si può rivolgere alle associazioni che hanno lo scopo di tutelare i diritti dei consumatori e di fornire loro la giusta assistenza. Oppure a un avvocato di fiducia magari specializzato nella materia idei crimini informatici.

In ogni caso è importante descrivere quanto avvenuto nel modo più dettagliato possibile, ricostruendo la cronologia completa di quanto accaduto e fornendo copie delle varie comunicazioni.
Segnalare un incidente non è solo un modo per proteggersi o magari per essere risarcito se si è stati vittima di un crimine informatico, ma è anche una responsabilità civica per contribuire ad aumentare la sicurezza collettiva nell’ambiente digitale.

Questo è tanto più vero a seguito dell’approvazione alla Camera del nuovo Disegno di legge sulle “Disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici” che ha inasprito le pene per i reati online e che rende sicuramente la vita più difficile ai criminali.

In conclusione si può dire che la miglior difesa dagli attacchi informatici rimane sempre l’attenzione e la consapevolezza di ogni nostra azione online. Un traguardo che, considerati gli alti livelli di perfezionamento raggiunti oggi dai criminali informatici, si può raggiungere solo attraverso percorsi formativi specifici, sempre aggiornati e che prevedano un addestramento continuo.

Nel caso però dovesse succederci di essere truffati è importante sempre segnalare e denunciare.
Un atteggiamento che, insieme alle maggiori sanzioni, può costituire un deterrente efficace per chiunque pensi di arricchirsi attraverso le truffe online.

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