Il mondo dello sport e la cyber security: il matrimonio che non ti aspetti
Virgin Active Italia sceglie Cyber Guru e racconta i vantaggi della sua esperienza formativa
Universi che sembrano non doversi mai toccare e che invece si amalgamano perfettamente creando crescita e vantaggi per le persone e per l’azienda.
Parliamo della sicurezza informatica e del mondo dello sport. Non di un mondo qualsiasi ma di Virgin Active Italia, un brand tra i più blasonati che ha scelto Cyber Guru per il suo percorso nella Cyber Security Awareness.
Virgin Active è leader internazionale nel settore fitness e benessere con oltre un milione di iscritti e 250 club in tutto il mondo. In Italia conta 1100 dipendenti e 40 club, di cui solo 14 nell’area di Milano e gli altri diffusi su tutto il territorio da nord a sud.
Considerata la portata della struttura e il numero di persone che gravitano intorno ad essa, la questione della cyber security è diventata sempre più vitale. Per questo l’azienda ha deciso di affrontarla di petto scegliendo una soluzione efficace e vantaggiosa.
A raccontare il percorso e i risvolti di questa scelta è Antonio Balsamo, IT Security manager di Virgin Active Italia – “La gestione della sicurezza oggi non è sottostimabile. Se fino a qualche tempo fa questa spesa era considerata un male necessario, un po’ come le assicurazioni, che incideva obtorto collo sul budget delle aziende, oggi è acclarato che l’investimento in sicurezza porta a un sicuro ritorno economico. Chi non lo fa, oltre a mettersi in una condizione di forte rischio, rimane indietro rispetto agli altri competitor”.
L’importanza del fattore umano
Il punto di partenza per un’azienda con tanti dipendenti come Virgin Active Italia, è stato senz’altro il fattore umano.
“Nel contesto della security awareness – dice Antonio Balsamo – si usa molto dire che Il fattore umano è l’anello debole della catena. Noi siamo convinti che invece sia una risorsa in quanto è il primo livello di risposta che i criminali incontrano. Se adeguatamente governato diventa l’ostacolo più solido contro cui gli hacker si imbattono. La nostra azienda inoltre deve considerare un livello di esposizione globale, essendo i brand Virgin e Virgin Active presenti in tutto il mondo con diversi business locali.
Proprio per questo abbiamo scelto di consolidare la nostra practice con un approccio stratificato, per ridurre quanto più possibile la possibilità di falle. In quest’ottica Cyber Guru, insieme al partner Project Informatica, è stata senz’altro la scelta più adeguata proprio perché attraverso un percorso formativo snello e facilmente fruibile, raggiunge l’obiettivo di rafforzare la postura digitale di tutti, anche di chi non mangia pane e tecnologia e nella vita fa tutt’altro. L’approccio vecchio stile, quello, per intenderci, delle lezioni frontali, lunghe e noiose non è più proponibile e non è mai stato efficace. Troppo impegnativo e frustrante, soprattutto perché non allineato alla nostra base utenti, mediamente giovane ed abituata ad un tone of voice più snello e informale”.
Una formazione efficace per tutti
Secondo Balsamo, la formazione proposta da Cyber Guru, invece – “permette, proprio per come è strutturata, di motivare, interessare, coinvolgere, persino divertire, chi la segue. La sua struttura, organizzata in tanti piccoli moduli di 20 minuti al mese, consente a tutti di coniugare le conoscenze sulla sicurezza con le attività lavorative e con la vita di tutti i giorni.
Inoltre, essendo spalmata su tutti i mesi dell’anno consente di rimanere sempre in contatto con queste tematiche che, per essere metabolizzate, richiedono un approccio di tipo ‘omeopatico’, cioè a piccole dosi, ma continuo”.
La gamification per un coinvolgimento attivo
Un ulteriore valore aggiunto è stato, secondo il manager di Virgin Active l’utilizzo della gamification come elemento di coinvolgimento di tutto il personale – “Uno strumento molto innovativo rispetto alla classica formazione. Per sfruttarlo al meglio abbiamo organizzato un campionato del personale amministrativo che premia i top performer e un campionato tra tutti i 40 club italiani. Abbiamo inoltre deciso di suddividerlo in quadrimestri con premiazioni intermedie per poi arrivare alla fine del percorso alla premiazione finale dei tre migliori performer individuali e dei 3 migliori team.
Però, a parte il premio finale, la vera motivazione è la competizione in sé e il fatto di essere conosciuti in tutta l’azienda come il migliore studente o in tutta Italia come il Club più preparato. Sono elementi molto motivanti che fanno sì che il percorso formativo sia seguito e metabolizzato da tutti”.
Una formazione efficace si vede dai risultati
Analizzando i riscontri ottenuti dal percorso formativo scelto, Balsamo sottolinea la grande partecipazione misurabile nell’utilizzo della piattaforma formativa e l’aumentata capacità da parte di tutti di riconoscere le minacce e di rispondere in modo adeguato.
Balsamo si riferisce in particolare al phishing per il quale Cyber Guru utilizza campagne di simulazione molto efficaci tarate, attraverso un sistema di intelligenza artificiale, sulle capacità e conoscenze individuali nel riconoscere un attacco. “Un modo – dice il manager – per rispettare i tempi di tutti e per non lasciare indietro nessuno. Nell’azienda lavorano persone diverse che hanno, di conseguenza, diversi approcci al mondo digitale. Ci sono molti giovani che utilizzano i cellulari tutti i giorni per qualsiasi attività, ma anche tanti padri e madri di famiglia che hanno figli adolescenti.
Le nozioni che passiamo – prosegue Balsamo – sono utili per proteggere sia l’attività lavorativa sia quella privata. L’obiettivo è rendere tutti i nostri dipendenti e collaboratori consapevoli del fatto che essere connessi oggi rappresenta di per sé un rischio e offrire loro tutti gli strumenti necessari per gestirlo al meglio.
Per Virgin Active – conclude Balsamo – si è trattato di un vero e proprio investimento culturale, cosa che per noi è un grande motivo di vanto. Abbiamo rafforzato la postura digitale di tutti i dipendenti, dagli apicali allo staff, e offerto loro una marcia in più per muoversi nel mondo attuale nel quale non esiste un momento in cui non siamo connessi. Un approccio che ha molto consolidato tra tutti noi il senso di squadra e di appartenenza a un’azienda che si preoccupa e si occupa della sicurezza delle persone non solo sul posto di lavoro ma anche nella loro vita privata”.